Il mio nome è Valerio, anche se ormai per tutti sono Lelli.
Mi occupo di fotografia di matrimonio e, nonostante abbia sede nella provincia di Bologna, sono disponibile per servizi fotografici in tutta Italia e all’estero.
Il mio stile fotografico è volutamente spontaneo e si concentra sulla documentazione della vera essenza della vostra storia d'amore.
Amo raccontare il vostro grande giorno in modo autentico e unico, catturando emozioni reali che risuoneranno con voi per anni a venire. L’obiettivo unico è che il servizio non racconti solo l’estetica e il come apparivate in quel giorno, ma anche, e soprattutto, cosa avete provato!
Da fotografo matrimoniale dal 2010, dedico la mia energia e passione a immortalare l'essenza delle storie d'amore, creando ricordi indelebili.
Il mio approccio pratico alla fotografia si evolve costantemente attraverso un apprendimento continuo.
AMO I TATUAGGI, LA MUSICA ROCK ANNI 90, IL RUM E LA BUONA CUCINA
Nel 2018, Elisa Contessotto scriveva un articolo sul suo blog parlando della mia fotografia:
Quando ho conosciuto Valerio Lelli non avrei mai creduto che sarebbe diventato un fotografo.
Certo, già nel 2012 si occupava di immagini: ricordo in modo molto nitido i ritratti sui quali ci eravamo confrontati. Trovavo abbastanza curiosa la differenza di approccio che avevamo nell’analisi dei ritratti. No, mi dicevo, non potrà diventare un fotografo.
E così è stato per certi versi perché Valerio Lelli non è diventato un fotografo bensì è un Fotografo.
C’è una bella differenza tra le due espressioni, e a me ci sono voluti quattro anni per capirlo. Parto da qui: la fotografia è un punto di vista in movimento. Potrebbe sembrare un ossimoro, ma non lo è. L’occhio, certamente, è sempre lo stesso. Ma tutto quello che c’è dietro – dentro – e fuori, muta continuamente.
E cosa rende ‘essenza’ qualcosa in cui tutto è in divenire? Per me, nella fotografia di Valerio Lelli, quel punto che ne delinea l’autorialità è la sua, delicata, violenta, mai invadente, curiosità.
La curiosità è una predisposizione a tutto ciò che può essere esperito, è un compasso che tiene un cardine fisso e uno mobile, verso lo spazio, verso ciò che non conosciamo. Non è tuttavia una ricerca pindarica, non è un salto nel vuoto.
È una curiosità definita, nel tempo e nello spazio, tra il fotografo e il suo soggetto.
A volte, l’intenzione, è delicata, e i ritratti esprimono tutta la tenerezza di un incontro, a volte invece, l’impulso è violento, determinato, e gli sguardi di fronte all’occhio fotografico fanno intravedere le luci e le ombre e tutto quello che si può sprigionare da una fessura che si apre per pochi attimi.
A volte, forse quelle che preferisco, la curiosità di Valerio Lelli cerca la fascinazione provocatoria e sfuggevole del ‘non detto’. Si scorgono molti segreti nelle sue fotografie. E forse né il soggetto né il fotografo li possono descrivere. E il compito meraviglioso dell’osservatore è solo quello di prenderne atto e di sorridere, di fronte a questa curiosità trapelata e delegata al fruitore.
Valerio Lelli non è diventato un fotografo. Negli anni ha saputo dare voce e occhi a qualcosa che da sempre gli apparteneva. Ed è in quel cerchio compiuto, delineato con precisione dal compasso, che si custodiscono le storie, gli sguardi e i segreti che ogni giorno, IL fotografo, trova e ne fa tesoro.